Celiachia: quali sono i sintomi e come riconoscerla

A volte la conoscenza medica va di pari passo con percorsi di benessere da intendersi in senso più ampio. Conoscere il proprio corpo e sapere individuare determinate patologie, può infatti portare una persona ad abbracciare uno stile di vita diverso, migliorando le proprie condizioni di salute anche senza uno specifico trattamento farmacologico.

Ovviamente esistono anche tanti casi in cui la presenza di un medico è semplicemente imprescindibile, ma avere delle nozioni di base sulle patologie più diffuse può sicuramente aiutare a prendere delle decisioni migliori, anche in vista di un controllo specialistico. Infatti, senza i mezzi adeguati, diventa difficile anche valutare i sintomi più evidenti. In questa sede ci si occuperà di una condizione di infiammazione cronica nota con il nome di celiachia: una malattia che presenta alcuni sintomi particolarmente indicativi, che però possono variare a seconda del grado di gravità.

Che cosa è la celiachia

Come già anticipato, la celiachia è un’infiammazione cronica del corpo umano, che si localizza nel tratto dell’intestino tenue: quest’ultimo è l’organo più lungo di tutto il nostro apparato digerente, le sue dimensioni superano i 7 metri ed il suo ruolo consiste nella trasformazione del chimo in chilo. La celiachia viene attivata in seguito all’ingestione di glutine ed è una malattia genetica: questo vuol dire che alcuni soggetti ne soffrono, mentre altri non possono contrarla.

Va inoltre sottolineato come la celiachia sia sostanzialmente diversa da tante altre forme di allergia al grano, visto che non si attiva al semplice contatto epidermico con il glutine, ma soltanto, come detto, nel caso in cui venga ingerito. Come molte malattie genetiche anche la celiachia presenta un quadro clinico piuttosto variabile ed è quindi difficile identificare un paziente tipico. Detto questo la malattia al giorno d’oggi può venire diagnosticata attraverso analisi specifiche, come la ricerca sierologica di auto-anticorpi o la biopsia della mucosa duodenale.

Diverse tipologie di celiachia

Esistono diverse tipologie di celiachia, che manifestano sintomi e danni disagi anche molto diversi tra loro. Ad esempio, chiunque contragga la cosiddetta “celiachia atipica” potrebbe avere disagi ad altri organi oltre l’intestino, così come potrebbe non sviluppare mai alcun tipo di sintomi significativi, al di là di leggeri stati di stanchezza e/o anemia.

Esistono anche casi di “celiachia silente”, ovvero del tutto slegata a sintomi, così come esiste la “celiachia potenziale”: in questo caso il paziente presenta gli anticorpi specifici, salvo poi sviluppare sintomi e danni nella zona dei villi intestinali.

Come riconoscere la celiachia

Uno dei sintomi più distintivi della celiachia è la presenza di diarrea pallida e voluminosa, che, in certi casi, può presentarsi assieme a dolori addominali, a crampi e ad un rigonfiamento dell’area intestinale. Altri sintomi di celiachia possono essere alcune forme di dermatite erpetiforme, la mancata crescita (soprattutto nel caso dei bambini), ma anche la presenza di iposplenismo, ovvero di una milza di dimensioni troppo piccole.

Esistono infine dei sintomi di natura neurologica, che però sono tendenzialmente immunomediati. Tra questi troviamo la classica cefalea (ovvero il mal di testa), ma anche la presenza di confusione mentale reiterata o la presenza di dolori neuropatici  e parestesie con sindromi affini, come ad esempio quella del tunnel carpale, di quello cubitale e di quello radiale.

Come curare la celiachia

Ad oggi l’unico trattamento reale per curare la celiachia non ha niente a che vedere con l’assunzione di medicinali. La migliore terapia attualmente a disposizione consiste infatti in una dieta alimentare che elimini la presenza del glutine: si tratta di una dieta da seguire con grandissimo rigore e che, purtroppo, deve essere seguita per tutta la vita del paziente. Purtroppo infatti non sono ancora stati sviluppati dei farmaci capaci di agire nel caso in cui l’intestino di un celiaco si trovi a dovere gestire la presenza di glutine.

Lascia un commento