Nel corso della nostra vita è capitato di assumere alcol occasionalmente e tale comportamento non può essere paragonato a una condizione patologica. Tuttavia se il consumo diventa abituale ed eccessivo ecco che allora si può iniziare a parlare di disturbo, che può compromettere il comportamento psico-sociale dell’individuo manifestando una dipendenza, ovvero l’incapacità di rimanere sobri.
Le bevande alcoliche non tutti sanno che non vanno d’accordo con le attività svolte dal nostro cervello. Il consumo regolare di alcolici può provocare a lungo termine un danno sia strutturale che funzionale al principale organo del sistema nervoso centrale. Questi effetti possono riguardare i giovani, il cui cervello è in formazione, quanto gli anziani che sono già esposti di per sé all’insorgenza di possibili disturbi psichiatrici e malattie neurodegenerative.
Tali rischi non sembrano cessare nel momento in cui si smette di consumare birra, vino o superalcolici. Le conseguenze sembrano infatti, perdurare anche nelle prime fasi di astinenza e sono calcolate in base ai consumi avvenuti nel tempo. Scopriamo insieme quali possono essere gli effetti dell’alcol sul cervello e se i danni possono essere permanenti.
Che effetti può avere l’alcol sul cervello?
Bere alcol oggi è diventata un’abitudine molto diffusa legata alle feste, agli incontri tra amici ma soprattutto nel nostro paese una grande fetta della popolazione è vittima di questa sostanza, senza neppure saperlo. La dipendenza da alcol non è facile da superare, per via della semplicità con cui si può scatenare. A differenza di quanto accade con altre sostanze, esistono numerosi locali in cui la popolazione può recarsi per farne un uso occasionale oppure abituale.
L’alcol manifesta delle gravi ripercussioni in chi ne abusa, spesso anche irreversibili. L’alcolismo infatti, è una grave patologia e se non si interviene tempestivamente può portare a conseguenze molto gravi dal momento che può bloccare le funzioni del sistema nervoso centrale.
L’alcol contiene etanolo, una sostanza che viene assorbita dal sangue, le cui molecole essendo di piccole dimensioni possono con facilità superare la barriera che protegge il cervello dalle sostanze tossiche. Quando queste giungono al cervello, aumenta la produzione della dopamina e dell’endorfina nel sangue.
L’alcol essendo un depressore del sistema nervoso centrale può compromettere i neurotrasmettitori, producendo nel consumatore una sensazione di calma e rilassamento, colpendo le parti del cervello che si occupano del movimento, della memoria e della respirazione. Il glutammato che ha un ruolo importante per quanto concerne la memoria e la cognizione, viene bloccato dall’alcol causando così la morte dei neuroni fino a perdere il controllo inibitorio.
Un’altra caratteristiche dell’abuso di alcol è che colpisce anche il mesencefalo, ovvero il cervello medio, che si occupa della coordinazione motoria, del linguaggio, della vista e delle reazioni del nostro corpo ai segnali di allarme. L’alcol può causare nelle persone che lo consumano abusandone:
- piacere: simile a quello che si ottiene mangiando cioccolato o a da un rapporto sessuale;
- neurotossicità: in quanto viene danneggiato il tessuto nervoso causando la possibile morte dei neuroni;
- tolleranza: coloro che assumo alcol in modo abituale devono ingerirne quantità sempre maggiori per potere ottenere lo stesso effetto;
- sindrome di astinenza: quando viene improvvisamente interrotta l’assunzione di alcol, dopo 8 ore circa iniziano a manifestarsi sintomi come ansia, depressione, stanchezza, irritabilità, tremori;
- rinforzo positivo: la motivazione che porta ad assumere alcol è associata agli effetti positivi prodotti da questa sostanza come euforia, possibile effetto ansiolitico o la capacità di intrattenere rapporti sociali quando si beve.
I danni possono essere permanenti?
Il processo di danneggiamento del cervello provocato da un eccessivo consumo di alcol sembra essere in parte reversibile, ma ciò non si può dire per la ricostruzione.
La tossicità per il cervello è data dall’etanolo che può determinare dei danni permanenti strutturali e funzionali all’organo. Il consumo eccessivo di alcol è associato alla carenza di tiamina, che porta a una forma poco conosciuta di demenza che si può manifestare come conseguenza della grave carenza di micronutrienti.
Inoltre, un consumo eccessivo di alcol può essere un fattore di rischio per altre condizioni che possono danneggiare il cervello come l’epilessia, l’encefalopatia epatica in coloro che soffrono già di cirrosi epatica, demenza vascolare, ipertensione, ictus cerebrale, scompenso cardiaco.