Fibrillazione atriale terapia naturale: ecco come curarla

La fibrillazione atriale (FA) è una frequente aritmia cardiaca caratterizzata da una totale irregolarità dell’attivazione elettrica degli atri, ovvero due delle quattro camere cardiache. Quando è presente tale anomalia, le normali contrazioni atriali vengono sostituite da movimenti inefficaci per la circolazione del sangue. Il battito cardiaco diventa così irregolare. 

Questo tipo di aritmia sembra essere maggiormente frequente nei pazienti che presentano altre patologie cardiocircolatorie, come ipertensione arteriosa, malattia coronarica e malattie valvolari. Scopriamo insieme di cosa si tratta e come può essere utile ricorrere a una terapia naturale, dietro consiglio medico, da utilizzare come coadiuvante dei trattamenti farmacologici prescritti da uno specialista.

Le tipologie di fibrillazione atriale

La fibrillazione atriale può essere cronica (continua), persistente oppure parossistica, con episodi di durata variabile da pochi secondi ad alcune ore e talvolta giorni. Questa patologia può essere causa di un aumento del possibile rischio di complicazioni cardiovascolari e di una possibile riduzione della sopravvivenza a lungo termine. Tra i sintomi più frequenti, che vengono lamentati da coloro che ne sono affetti, può provocare una possibile riduzione della tolleranza agli sforzi associata a palpitazioni, affaticamento e mancanza di fiato.

Il ristagno del sangue nelle camere atriali bloccate dall’aritmia, può favorire la formazione di coaguli all’interno del cuore ed esporre così al conseguente rischio di fenomeni come ictus cerebrale. Per questo motivo, i pazienti con fibrillazione atriale vengono sempre trattati con farmaci anticoagulanti a cui possono essere associate anche delle terapie naturali, dietro consiglio di un esperto.

Le terapie contro la fibrillazione atriale

Per quanto concerne il trattamento più idoneo per contrastare la sintomatologia legata a questa patologia, ma anche per scongiurare il rischio di eventuali complicanze (talvolta gravi), si può ricorrere a due strategie:

  • la cardioversione: anche conosciuta come conversione al ritmo cardiaco normale;
  • il controllo della frequenza cardiaca: la conversione e il mantenimento di un ritmo normale (anche detto “sinusale” permette di ridurre i sintomi ed eventuali rischi), oltre che può consentire l’interruzione della terapia cronica con farmaci anticoagulanti.

Ovviamente, le terapie variano in base al caso specifico e devono sempre essere prescritte dal medico dopo un’accurata analisi dei sintomi e del quadro clinico del paziente. A seguito di opportuni esami diagnostici, una volta ottenuta la diagnosi precisa, il medico interverrà con la terapia più idonea al caso specifico.

Ci sono casi in cui alla terapia farmacologica, il medico può decidere di associare anche dei trattamenti naturali, che possono aiutare a lenire la sintomatologia. Questi trattamenti naturali, come l’agopuntura, non devono assolutamente andare a sostituire le prescrizioni mediche, ma devono essere intesi come coadiuvanti di un percorso terapeutico.

L’agopuntura nel trattamento della FA

L’agopuntura può essere un utile complemento terapeutico per la gestione clinica della fibrillazione atriale. Si tratta di un trattamento naturale, poco invasivo che può aiutare a ridurre l’utilizzo di farmaci, spesso responsabili di possibili effetti indesiderati tossici. La sua possibile efficacia è legata al fatto che non sembra presentare particolari controindicazioni, né rappresenta un possibile pericolo per la salute.

I meccanismi che possono contribuire a determinare l’efficacia dell’agopuntura, nel trattamento di una patologia come la fibrillazione atriale, possono essere molteplici. In particolare si tratterebbe di:

  • meccanismi biochimici: che comprendono la liberazione di mediatori chimici di diversa composizione;
  • meccanismi psicologici: che possono portare a un innalzamento della soglia dello stress, aiutando a migliorare la qualità del sonno, la sedazione di stati ansiosi e l’accettazione della propria patologia;
  • un possibile effetto placebo;
  • meccanismi energetici: che possono portare a un riequilibrio energetico che sta alla base dello stato di salute e di armonia con se stessi e l’ambiente circostante in cui si vive;
  • meccanismi neurovegetativi: ampiamente oggetto di studio.

La molteplicità di questi meccanismi e i possibili effetti che ne possono derivare rappresentano un punto di forza del trattamento agopunturistico, che può aiutare a riportare un equilibrio armonico delle funzioni o dei meccanismi fisiologici caratterizzati da vari squilibri.

Non va dimenticata, un’altra fondamentale conseguenza della fibrillazione atriale, dove i pazienti che ne sono affetti sembrano essere maggiormente esposti al possibile rischio di produrre in una parte del loro cuore (in particolare nell’atrio e nell’auricola sinistra) dei trombi, che si attaccano alla parete della camera cardiaca dal momento che questa non si contrae energicamente come dovrebbe avvenire in condizioni fisiologiche.

I trombi che aderiscono alla parete vi restano attaccati, ma possono spezzarsi e liberare nel flusso circolatorio piccoli emboli che possono colpire il cervello, i reni, i visceri addominali provocando gravi ischemie e la distruzione dei tessuto. In una situazione simile è possibile che si possano verificare casi di ictus cerebrale, di infarto renale oppure di necrosi intestinale.

Per questo motivo, i pazienti con FA, oppure che sono esposti al rischio di contrarre la malattia, devono assumere dietro prescrizione medica farmaci antiaggreganti o anticoagulanti. L’agopuntura alla luce di tutto ciò potrebbe, quindi, essere considerata un possibile buon utile complemento terapeutico nella gestione di molti pazienti che sono affetti da FA.