Mansioni OSS: ecco cosa deve fare o non fare un operatore socio sanitario

L’OSS è una figura che ha un ruolo molto importante in ambito sanitario, sia che si tratti di una struttura ospedaliera che di una RSA o di una casa di riposo per anziani. Lo scopo di questa figura professionale è quella di garantire il benessere fisico e psichico dei pazienti ai quali fornisce assistenza.

Per potere ricoprire questo ruolo è necessario essere in possesso di particolari requisiti, tra cui un corso apposito e l’ottenimento di un attestato che confermi l’acquisizione di specifiche abilità. Queste ultime sono essenziali per potere svolgere al meglio le mansioni previste per gli OSS.

Essere un operatore socio sanitario richiede motivazione e impegno, e attualmente è una delle professioni più ricercate per un veloce inserimento nel mondo del lavoro. Questa figura professionale collabora con altri operatori sanitari in un contento pluri-professionale.

Le principali mansioni vengono svolte in ambito sanitario, presso ospedali, ASL, cliniche e in affiancamento di infermieri; in ambito sociale presso RSA, case di riposo, centri diurni, comunità alloggio sotto la responsabilità di un assistente sociale; presso il domicilio dell’assisistito. Scopriamole nel dettaglio.

Quali sono le principali mansioni dell’OSS?

Le mansioni dell’OSS sono state stabilite nel febbraio 2001 tramite l’accordo Stato-Regioni, per poi essere aggiornate nell’aprile 2006. In generale, il compito di questa figura professionale è quello di fornire assistenza alla persona assistita, un supporto professionale fisico e morale, sia in caso di ospedalizzazione che nel caso in cui si reputi necessario dovere ricorrere a un’assistenza domiciliare.

Tra le competenze dell’OSS rientra anche il sostegno del paziente nelle attività quotidiane di tipo sociale, relazionale e nelle pratiche di igiene personale e cura. Dal punto di vista normativo, per capire nel dettaglio il ruolo dell’OSS è necessario analizzare le informazioni contenute all’interno dell’accordo Stato-Regione.

Le competenze dell’OSS vengono suddivise in tre categorie:

  • tecniche: la capacità di sapere soddisfare i bisogni di primo livello;
  • relazionali: ovvero la capacità di sapere lavorare in team;
  • specifiche: ovvero la capacità di riconoscere e prevenire eventuali possibili complicazioni nei pazienti con salute cagionevole.

Le abilità richieste al professionista possono variare in base al contesto in cui la figura opera.

Compiti dell’OSS nelle RSA e Case di Riposo

Le RSA e le case di riposo sono ambienti in cui vengono ospitati disabili o anziani non autosufficienti. In questi posti, l’OSS è essenziale perché fornisce supporto diretto agli assistiti, provvede alla loro igiene e pulizia, gestisce la vestizione del paziente, li aiuta nella deambulazione, si occupa di somministrare i pasti, di assistere il paziente nell’assunzione di farmaci (sotto stretta sorveglianza dell’infermiere).

La professione dell’OSS prevede che questa figura si approcci con il paziente da un punto di vista relazionale. Tra i requisiti principali in fase di concorso, vi è anche la capacità si sapere entrare in empatia con la persona che si ha a carico. 

Cosa fa l’OSS in ospedale?

Le mansioni di un OSS che lavora in un reparto ospedaliero differiscono da quelle di chi presta servizio a domicilio, in una RSA o in una casa di riposo. Il ruolo principale di chi lavora come OSS all’interno di un ospedale è quello di accogliere il paziente e fare in modo che la sua postazione sia in ordine e completa di tutto.

Nel caso in cui il paziente venga ricoverato o debba seguire esami specifici, riceverà istruzioni su come comportarsi, dall’OSS che gli indicherà come usare il campanello d’allarme in caso di emergenza, e quali siano gli orari di visita, i pasti giornalieri. Inoltre, l’OSS si occuperà della misurazione della temperatura, del calcolo del peso, della pressione, delle medicazioni, dei bendaggi semplici, della corretta assunzione della terapia e della pulizia della camera. 

OSS in sala operatoria

Quando si tratta di interventi in sala operatore, l’OSS accoglie il paziente, aiuta i medici e i paramedici nella vestizione del paziente che verrà operato, controllando che i materiali siano sterili. Inoltre, si occuperà della pulizia e disinfezione dei carrelli, dei monitor, della strumentazione chirurgica al termine di ogni operazione.

OSS nel reparto di chirurgia

I pazienti post intervento chirurgico devono essere tenuti sotto osservazione. L’OSS si occuperà di osservare il paziente, valutare tutti i segnali che possono essere allarmanti, di monitorare la diuresi, la temperatura e la canalizzazione del paziente, informando medici e infermieri su come intervenire. Infine, si occuperà anche della preparazione del carrello per la medicazione e della sua successiva disinfezione.

Cosa fa l’OSS al Pronto Soccorso?

I compiti che l’OSS svolge al Pronto Soccorso possono subire variazioni in base alle regole adottate dalla struttura. Solitamente però il suo ruolo è quello di accogliere il paziente e di trasportarlo in un ambulatorio per effettuare gli esami, di monitorare i parametri vitali del paziente, di eseguire piccole medicazioni o interventi di primo soccorso.

Cosa non può fare l’Operatore Socio Sanitario

L’OSS non può somministrare nessun farmaco per via endovenosa o muscolare.  Tra le competenze dell’OSS non rientrano neppure le medicazioni di lesioni di secondo grado ma può occuparsi solo di bendaggi e medicazioni di primo soccorso.

La funzione dell’OSS è quella di occuparsi dell’osservazione e dell’assistenza del paziente in cura, senza intervenire con azioni invasive dal punto di vista medico o infermieristico.