Legge Gelli Bianco: a che anno risale? Che cosa stabilisce?

Dal primo aprile del 2017 è entrata in vigore la legge Gelli Bianco che ha cambiato il modo di intendere le responsabilità del medico. Questa legge oltre a cambiare le responsabilità introduce anche, una serie di maggiori tutele per i pazienti in caso di malasanità. Scopriamo insieme cosa stabilisce.

Legge Gelli Bianco: cosa prevede?

Per coloro che non lo sapessero, la legge Gelli Bianco è stata emanata per riformare completamente le responsabilità professionali sia penali che civili, di tutti coloro che lavorano nel settore sanitario, presso strutture pubbliche e private. Uno degli obiettivi primari è stato quello di cercare di abolire il problema della “medicina difensiva”, ovvero quel sistema nel quale i medici per tutelarsi da possibili contenziosi con i propri pazienti propongono delle terapie alternative, spesso inutili, per evitare di procedere chirurgicamente.

Prima dell’introduzione di questa legge, i medici in Italia spesso si sono ritrovati condannati penalmente, per omicidio colposo a seguito di complicazioni avvenute durante interventi chirurgici. Proprio per la paura di sbagliare e ritrovarsi dinnanzi a un giudice, i medici erano condizionati nelle scelte spesso sbagliando.

La legge Gelli si pone come obiettivo la soluzione di questo problema. Infatti, per cercare di garantire nuove forme di tutela del medico, introduce dei provvedimenti più sicuri per i pazienti che possono ottenere dei risarcimenti qualora ci fossero problemi di malasanità.

Garante per il diritto alla salute

La prima novità introdotta, con la questa legge, vede l’istituzione del Garante per il diritto alla salute, una figura alla quale tutti i cittadini possono rivolgersi per segnalare eventuali disservizi del sistema sanitario. Questa novità dovrebbe aiutare a risolvere molte lacune presenti nella sanità.

In ogni regione viene istituito il centro per la gestione dei rischi della sicurezza del paziente, con l’obiettivo di raccogliere i dati sui rischi ed eventi negativi sulle cause, costi e frequenza dei contenziosi.

Una volta raccolti questi dati, saranno inviati a un organo preposto che si occuperà di monitorare costantemente le pratiche ed eventuali errori del sistema sanitario nazionale. Quest’organo dovrà anche elaborare i progetti per la sicurezza delle cure e la formazione dei dipendenti.

Come cambia la responsabilità del medico?

La legge prevede che il medico che provoca un danno a un paziente non può essere punito penalmente se ha rispettato le linee guida o le corrette pratiche di assistenza. L’errore del medico provocato da una mancanza di abilità o di adeguata preparazione verrà quindi, punito solo in caso di colpe gravi. Con l’introduzione di questa legge c’è un alleggerimento delle responsabilità professionali dei medici, con la speranza che possano ricorrere al minimo alla “medicina difensiva”.

Al medico possono essere contestati solo i reati come omicidio colposo e lesioni personali, mentre al di fuori di queste imputazioni verrà sollevato da qualsiasi responsabilità se dimostra di avere rispettato le linee guida pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità.

Anche la responsabilità civile del medico cambia. Spetterà al paziente che ritiene di essere stato danneggiato, dimostrare che la colpa è del medico che lo ha curato. Per gli ospedali invece, la cosa resta invariata. Ovvero spetterà alle strutture ospedaliere o all’ASL dimostrare di non avere alcuna responsabilità. Per il medico privato la responsabilità rimane di tipo contrattuale per via del rapporto che instaura con il paziente.

Il termine per la prescrizione di 10 anni inizia dal momento in cui il paziente entra a conoscenza del danno subito. Il risarcimento per il paziente sarà stabilito in base a delle tabelle.

Novità per i contenziosi

Con la legge Gelli Bianco vengono anche introdotte delle novità riguardanti i contenziosi. La legge prevede l’obbligo di fare un tentativo di conciliazione al quale dovranno partecipare entrambe le parti, in presenza delle rispettive compagnie assicurative. Un consulente tecnico d’ufficio si occuperà di gestire la conciliazione proponendo un accordo base, tenendo conto delle perizie.

Un’altra novità riguarda l’obbligo di provare una conciliazione prima di andare in tribunale. In questo modo i tempi per ottenere un risarcimento potrebbero velocizzarsi mentre tutte le strutture sanitarie saranno obbligate ad assicurarsi. Qualora il paziente non riuscisse ad ottenere il risarcimento dalla struttura ospedaliera potrebbe rifarsi nei confronti della compagnia di assicurazione.

A questo proposito, nella legge Gelli viene evidenziato l’obbligo assicurativo per tutti i medici, valido anche per i liberi professionisti. Infine, è stato introdotto un fondo di garanzia per tutti coloro che non possono ricevere un rimborso perché devono rifarsi su una società assicurativa fallita.

 

 

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