Come controllare la prostata

Come controllare la prostata? Superata la soglia dei 50 anni il controllo della prostata è molto più importante di quello che molti possono pensare. Controllare la prostata in maniera periodica vuol dire riuscire anche a prevenire una serie di patologie che la potrebbero affliggere.

Quindi è consigliabile rivolgersi a degli esperti nel caso in cui si abbia bisogno di procedere con il controllo della prostata. Ovvio che non si tratta di un esame a cui si dovrebbero sottoporre solo persone mature, ma è possibile che ne abbia il bisogno anche una persona giovane.

Insomma, controllare la prostata è un atto importante e occorre farlo rivolgendosi solo ed esclusivamente a degli esperti. Per poter avere maggiori informazioni si consiglia di accedere al sito www.andreadelgrasso.it.

Controllare la prostata: in cosa consiste la visita

3 sono gli esami iniziali di cui si avvale lo specialista per procedere in maniera veloce ed affidabile a una diagnosi:

  • analisi del PSA: esame che viene prescritto agli uomini per riuscire a capire se la prostata risulta essere ingrossata. Consiste in un prelievo del sangue, che va a controllare se i livelli di PSA sono minimi come dovrebbero. In genere a dei valori elevati si associa un campanello di allarme per la presenza dei tumori;
  • esplorazione digito-rettale della prostata: un esame veloce, anche se non piacevole. Serve a controllare che non vi sia dei rigonfiamenti con la palpazione diretta;
  • ecografia prostatica trans-rettale: esame per immagini con una sonda che viene inserita nel retto e che con l’utilizzo di ultrasuoni controlla la zona interessata.

A richiedere e a svolgere tale esame possono essere tanto l’andrologo quanto l’urologo.

A che età controllare la prostata

Premesso che non vi è mai un’età giusta per iniziare con la prevenzione, in genere si raccomanda di procedere con un controllo o quando si notano delle problematiche, ovvero dopo i 50 anni. In linea di massima l’intervallo che intercorre tra un controllo e l’altro varia in base a una serie di fattori tra cui l’età, la presenza di malattie o ereditarietà.

In ogni caso per quello che riguarda il come controllare la prostata e il quando iniziare il suo controllo, potremmo dividere gli uomini in 3 gruppi diversi a seconda dell’età. Per gli uomini con più di 50 anni, l’esame della prostata è raccomandato ogni anno o al massimo ogni 2. Questo permette un’eventuale diagnosi e quindi intervento veloce.

Per gli uomini tra i 45 e i 50 anni il consiglio è di rivolgersi a uno specialista solo nel caso in cui siano stati presenti in famiglia problemi di tumore alla prostata. Per quello che invece riguarda i ragazzi al di sotto dei 40 anni, loro è un po’ difficile trovarli nello studio di un andrologo. In effetti, prima dei 40 anni è raro che si presenti il bisogno di doversi far controllare la prostata, anche in questo caso, si raccomanda prevenzione nel caso in cui in famiglia vi siano stati casi precedenti di tumore alla prostata.

Chi controlla la prostata

A chi ci si deve rivolgere per il controllo della prostata? A tal riguardo potrebbe essere utile fare un po’ di chiarezza in quanto, a volte, si fa confusione tra urologi e andrologi.

Gli urologi sono gli specialisti adibiti al trattamento delle malattie e dei disturbi del tratto urinario e della ghiandola surrenale, sia delle donne che degli uomini. In genere nelle donne, l’urologo va a trattare le condizioni che colpiscono: reni, uretere, uretra, vescica. Negli uomini invece sono in grado anche di diagnosticare e di trattare problematiche relative alla prostata e al sistema riproduttivo. Lo stesso urologo potrebbe poi decidere di specializzarsi in andrologia.

L’andrologo è un urologo che ha deciso di trattare solo le condizioni che influenzano la fertilità e la sessualità maschile, senza andare nell’ampia materia dell’urologia. Una specialità che va a comprendere il trattamento di condizioni fisiche che colpiscono: genitali e testicoli, oltre che malattie che incidono sia sulla funzionalità sessuale che sulla fertilità dell’uomo.

L’andrologo va ad indagare sulla presenza di malattie cardiache, ipertensione, insufficienza renale. Spesso nello svolgimento delle loro indagini si rivolgono ad altri specialista per un’analisi ancora più profonda e mirata, per riuscire a dare al soggetto delle valide risposte per quello che riguarda la sua funzionalità sessuale e non solo.