Come salvare i Denti dalla Parodontite
La piorrea, o parodontite, è una malattia che può essere tenuta sotto controllo con l’aiuto di un esperto odontoiatra, evitando che nel tempo possa peggiorare. Tutte le terapie consigliate dagli odontoiatri perseguono due obiettivi: ridurre le tasche gengivali e contenere la contaminazione batterica. Il trattamento medico della parodontite richiede una collaborazione da parte del paziente durante tutte le fasi della terapia prescritta.
Quali possono essere i sintomi della parodontite?
La parodontite è una malattia molto silenziosa, in quanto raramente è in grado di provocare sintomi dolorosi, solo nelle fasi avanzate. Questa caratteristica dell’assenza di sintomi può essere un problema perché il paziente non è consapevole di esserne affetto, a meno che non si sottoponga a una visita da un bravo odontoiatra.
Solamente in uno stato avanzato della malattia si possono presentare degli ascessi provocati dalle infezioni del parodonto profondo. Se dovessero comparire gli ascessi, la salute parodontale potrebbe essere compromessa e le possibilità di salvare i denti si potrebbero ridurre notevolmente.
I segni più significativi comprendono la comparsa di ampi “spazi interdentali”, denti visibilmente più lunghi e le gengive sanguinanti. I segni tipici della presenza della piorrea possono essere: il sanguinamento gengivale, la presenza di tasche gengivali, la mobilità dei denti, l’alitosi, lo spostamento dei denti con l’apertura di spazi soprattutto anteriori, le gengive che si ritirano e la presenza di ascessi nelle fasi più avanzate della malattia (una condizione della malattia che può provocare dolore al paziente affetto da parodontite).
La diagnosi della parodontite è un passaggio molto importante, a cui si arriva una volta raccolte tutte le informazioni relative alla sintomatologia. Infatti, per avere una corretta e tempestiva diagnosi può essere necessario dovere comprendere una serie di valutazioni che possono essere eseguite nel corso della visita, dal dentista oppure igienista dentale.
Oltre alla raccolta di alcuni dati è importante stabilire la presenza delle cosiddette “concause” (se il paziente ha casi in famiglia di parodontite, se fuma, se ha perso i denti e se è diabetico) e dei segni (se il paziente ha gengivite, placca e tartaro, se ha notato spostamento dei denti, se ha l’alito cattivo, sanguinamento e mobilità dei denti).
Controllo dei fattori di rischio
La parodontite è un’infezione provocata dalla presenza di batteri. Oltre all’infezione esistono anche fattori che vengono chiamati “concause” che possono aiutare a favorirne l’insorgenza e ad aumentare lo sviluppo della malattia.
Tenere sotto controllo i fattori di rischio rappresenta il primo passo fondamentale per iniziare un percorso che può aiutare a salvare i denti dalla malattia. Gli specialisti, a tal proposito, consigliano di rivolgersi a un team di esperti che può supportare nelle varie sedute necessarie.
Lo staff del Progetto Curare Parodontite, ad esempio, è in grado di aiutare a sensibilizzare sui passi compiuti dalla ricerca nei confronti della piorrea, fornendo il corretto supporto ai propri pazienti e una serie di utili consigli come:
- lavare i denti correttamente: applicare la tecnica corretta che possa aiutare ad eliminare la placca batterica dalla superficie dei denti ed utilizzare strumenti personalizzati grazie all’aiuto di un igienista dentale;
- smettere o ridurre il fumo: una possibilità in più per aiutare a favorire il ripristino dei tessuti e per cercare di aiutare a contrastare la parodontite;
- tenere sotto controllo i livelli della glicemia: specie nei soggetti diabetici, uno tra i principali possibili fattori che può incidere sull’esordio della malattia;
- seguire una dieta che non vada a stimolare l’infiammazione delle gengive, chiedendo aiuto a un esperto nutrizionista;
- tenere sotto controllo il peso corporeo: praticando attività fisica che può influire positivamente sulla risposta del sistema immunitario.